sabato 12 luglio 2008

Recensione per "Rubare il Respiro" di Marinella Saiu


"Rubare il respiro" di Marinella Saiu
(Narrativa)
Edizioni Creativa
Collana LE PLEIADI
€ 11,00

"Rubare il respiro" è un libro che trasuda sofferenza, ma delicato e sereno. Affronta un problema di terribile attualità: la violenza sui minori.
Ilaria Oriente
Il papà di Giulia, è un uomo del profondo sud, contraddistinto da sentimenti ambivalenti, moralista, spesso bigotto, ma anche profondamente rispettoso dei progetti dei propri figli. Ha un’idea della donna progressista: ha insegnato alla piccola Giulia la pretesa di essere rispettata come donna, non le ha mai parlato del matrimonio come realizzazione femminile, ma le ha sempre prospettato un futuro indipendente dagli uomini e l’affermazione professionale come unica eventualità. E’ forse anche per questo che Giulia non gli ha mai raccontato la verità. Per paura della reazione del padre, per paura che potesse uccidere quell’uomo e, quindi, passare il resto della vita in galera.

La mamma di Giulia preferisce il silenzio allo scandalo. Non ha mai voluto affrontare i problemi dei figli se non quelli elementari come studio, cibo, vestiti, buona educazione. Era vietata qualsiasi esternazione dei problemi, parlava poco con i propri figli e viceversa. Al contrario del padre, lei era capace di perdonare anche il proprio assassino. Diceva che bisognava crescere i figli senza moine, e Giulia soffriva per la mancanza di un bacio tenero, del calore di una sua carezza sul volto, della luce di un ‘sorriso di mamma’. No, a lei non poteva raccontare quella tragica storia.

Giulia, d’altronde, aveva solo 11 anni e non capiva l’interesse sessuale di quell’adulto, amico di famiglia, nei suoi confronti. Era spaventata, ogni volta che quella violenza psicologica si ripeteva, lei cercava di sfuggire, almeno con lo sguardo, dal senso di vergogna e colpa che l’assaliva. Tre anni di violenze che portano la piccola Giulia a credere di non riuscire ad avere nessuna possibilità di libertà, nessuna via d’uscita, tra anni di violenze che le rubano la vita, l’adolescenza. Fino a quando decide di abbandonare la Sicilia.

Inizia un’altra vita, certo, ma profondamente turbata dai quei fatti che la portano a sperimentare la possibilità di essere lei ad avere il potere sugli uomini, una sorta di sfida volta al tentativo di annullare il genere maschile. Intanto diventa donna, scava nelle proprie paure, dolorosamente farà una rilettura dell’intera storia, dolorosamente sarà costretta a rivivere tutto per salvarsi.

Quella di Giulia è una storia vera, come tante purtroppo, e racchiusa nelle pagine del libro “Rubare il respiro” (Edizioni Creativa), della giornalista RAI, Marinella Saiu. Un libro sofferente ma delicato, sereno, che porta dentro i traumi psichici adolescenziali, un racconto che sottolinea l’importanza del ‘non dimenticare’ un trauma subito ma del volerlo metabolizzare, capire, e renderlo parte integrante della propria vita. Un trauma inizialmente vissuto come senso di colpa ma, a seguito di un doloroso viaggio dentro se stessa, si riduce a ciò che è realmente: una violenza subita. Così Giulia è sopravvissuta.

(La recensione è apparsa sul sito www.fastweb.it)

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Edizioni Creativa
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